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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

(1) Bombina variegata - S. Zanini ©

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INVERTEBRATI

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PESCI

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ANFIBI

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Raganella italiana (Hyla intermedia)space
Rana agile (Rana dalmatina)space
Rana di Lataste (Rana latastei)space
Tritone crestato (Triturus carnifex)space
Ululone dal ventre giallo (Bombina variegata)space
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RETTILI

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UCCELLI

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MAMMIFERI

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GALLERIA FOTOGRAFICA
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LIFE FRIULI FENS

anfibi

 

Gli anfibi sono animali strettamente legati all’acqua, soprattutto per la deposizione delle uova e lo sviluppo dei girini.
Questi vivono infatti respirando l’ossigeno disciolto in acqua grazie alle branchie. Dopo la metamorfosi gli adulti respireranno aria attraverso i polmoni, ma anche attraverso la pelle che deve essere perciò sempre umida per consentire gli scambi gassosi. Per questa ragione gli adulti si trattengono sempre nelle vicinanze dell’acqua oppure nelle zone umide.

Gli anfibi adulti sono carnivori e si nutrono prevalentemente di insetti e di lumache a differenza dei girini che sono per lo più vegetariani. Vanno in ibernazione da novembre a febbraio, nascondendosi nel terreno o in qualche buco profondo.
Gli anfibi più comuni delle risorgive sono le rane verdi che frequentano le acque stagnanti e sono presenti con due specie: la rana dei fossi (Pelophylax lessonae) e la rana verde minore (Pelophylax esculentus). Queste due specie sono difficilmente distinguibili tra di loro dal punto di vista morfologico e per una precisa determinazione è necessaria l’analisi del patrimonio genetico.
Nelle acque stagnanti vivono anche due specie di tritoni: il tritone punteggiato meridionale(Lissotriton vulgaris meridionalis) ed il tritone crestato italiano (Triturus carnifex). Quest'ultimo è incluso negli allegati della Direttiva Habitat come specie di interesse comunitario.
Le altre specie di anfibi delle risorgive vivono generalmente nei boschi umidi e si avvicinano alle acque solo nel periodo riproduttivo. Ai margini delle boscaglie e siepi vive la raganella italiana (Hyla intermedia), lunga fino a 5 cm, che è una specie endemica italiana. È l’unico anfibio capace di arrampicarsi sugli alberi e sulla vegetazione con l’aiuto di dischi adesivi sulle dita.
Nelle boscaglie umide sono inoltre presenti il rospo comune (Bufo bufo) e due specie di rane rosse: la rana agile (Rana dalmatina) e la rana di Lataste (Rana latastei). Quest'ultima è una specie endemica della pianura padano-veneta, ma è presente anche nell’Istria nord-occidentale.

A causa della riduzione e della frammentazione degli ambienti umidi è inserita negli allegati della Direttiva Habitat come specie di interesse comunitario e nella Lista rossa degli animali d'Italia come specie in pericolo. Per le stesse ragioni viene riportato in queste liste anche l’ululone dal ventre giallo (Bombina variegata), che frequenta le acque stagnanti e le pozze temporanee che si formano dopo le piogge nelle quali depone le uova. A causa delle temperature alte che si sviluppano in questo tipo di acque, lo sviluppo delle uova e dei girini è molto rapido. Curioso è il comportamento antipredatorio che gli adulti di questo piccolo anfibio hanno sviluppato: in caso di pericolo mostrano rapidamente il ventre giallo e nero spaventando così il predatore.
Tra gli anfibi va citato anche il pelobate padano (Pelobates fuscus insubricus), una sottospecie del pelobate endemica del Nord Italia, lungo circa 5-6 cm, e simile ad un piccolo rospo. La sua caratteristica è la pupilla elittica verticale. Una volta era comune, oggi invece è molto raro ed è scomparso dalla maggior parte della pianura padano-veneta a causa della restrizione degli ambienti umidi. La sua presenza nella zona delle risorgive è ancora da confermare. È incluso nella Direttiva Habitat come specie di interesse comunitario prioritario, il che comporta l’obbligo degli Stati membri dell’Unione europea di tutelare in modo particolare gli ambienti dove vive.

Tutte le specie di anfibi presenti sul territorio regionale, ad eccezione delle specie esotiche introdotte dall’uomo, sono tutelate dalla legge regionale 9/2007 e dal relativo regolamento. Ne sono pertanto vietate la cattura, l’uccisione intenzionale, il disturbo, il danneggiamento e la distruzione dei siti di riproduzione, nonché la detenzione e lo scambio commerciale.

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