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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

(1) Dryocopus martius - S. Zanini ©

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INVERTEBRATI

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PESCI

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ANFIBI

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RETTILI

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UCCELLI

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SVASSI (Podicipedidae)space
Cormorani (Phalacrocoracidae)space
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Rapaci diurni (Falconiformes)space
Rallidi (Rallidae)space
Caradriformi (Charadriiformes)space
Columbidi (Columbidae)space
Rapaci notturni (Strigiformi)space
Coraciformi (Coraciiformes)space
Picchi (fam. Picidae)space
Passeriformi (Passeriformes)space
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MAMMIFERI

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GALLERIA FOTOGRAFICA
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LIFE FRIULI FENS

Picchi (fam. Picidae)

 

Le due specie più diffuse negli ambienti di risorgiva sono il picchio rosso maggiore (Dendrocopos major) e il picchio verde (Picus viridis), entrambi sedentari e nidificanti.
Il primo è ampiamente diffuso su buona parte del territorio regionale. È presente in ogni tipo di ambiente forestale; in pianura si può insediare anche in piccoli boschi planiziali, pioppeti, viali alberati, parchi, giardini, ecc.
Nidifica anche all’interno dei grandi centri abitati. Le prime deposizioni si hanno nel mese di aprile; alla fine di maggio spesso i giovani sono già involati. Sono noti erratismi a livello locale ed è probabile anche il transito e la presenza nei mesi invernali di soggetti provenienti da altre zone.
Il picchio verde è diffuso in tutti gli ambienti di pianura della regione in presenza di boschi golenali, campagne alberate, piccoli boschi planiziali, pioppeti, parchi e giardini compresi quelli situati all’interno dei grandi centri abitati. Spesso si può individuare grazie al canto tipico udibile anche a distanza. Le prime deposizioni si possono avere già alla fine di marzo-primi di aprile e proseguono fino a maggio.
I primi giovani involati si notano a partire dall’inizio di maggio. A livello regionale negli ultimi 10-15 anni per alcune specie appartenenti a questa famiglia è stato riscontrato un incremento delle popolazioni locali con ampliamento dell’areale riproduttivo.
Uno degli esempi più evidenti è fornito dal picchio nero (Dryocopus martius), il più grande dei picchi con il piumaggio quasi interamente scuro, un tempo diffuso nei boschi di montagna e ora nidificante anche in diversi siti di pianura, compresi gli ambienti di risorgiva dove da alcuni anni ne è stata verificata la riproduzione.
In questo ambito sono note anche alcune segnalazioni del picchio cenerino (Picus canus), altra specie a distribuzione prevalentemente montana che viene sempre più spesso osservato in pianura durante il periodo invernale.
Anche per il picchio rosso minore (Dendrocopos minor), in passato raro e localizzato in tutta la regione, negli ultimi anni è stata accertata la riproduzione all’interno del territorio del SIC delle Risorgive dello Stella.
In controtendenza il torcicollo (Jynx torquilla), l’unico picide veramente migratore che, come verificato in buona parte del territorio regionale, nell’ultimo decennio ha fatto registrare un rapido e marcato decremento della popolazione che si riproduce localmente.

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