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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

(1) Motacilla cinerea - R. Castellani ©

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INVERTEBRATI

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PESCI

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ANFIBI

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RETTILI

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Passeriformi (Passeriformes)space
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MAMMIFERI

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GALLERIA FOTOGRAFICA
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LIFE FRIULI FENS

Passeriformi (ord. Passeriformes)

 

È un ordine molto vasto a cui appartengono prevalentemente uccelli di piccole dimensioni; fa eccezione la famiglia dei corvidi che comprende gli uccelli più grandi.
Nell’area presa in esame sono state segnalate 91 specie, molte delle quali migratrici.
Delle 44 che si riproducono alcune sonolocalizzate e presenti con poche coppie.
L’osservazione in natura dei passeriformi non sempre è agevole e molti uccelli, anche se presenti, possono passare completamente inosservati.
A tale proposito sono di fondamentale importanza i censimenti effettuati durante il periodo riproduttivo quando tutti i nidificanti possono essere individuati, oltre che con l’osservazione diretta, anche mediante l’ascolto del canto che, spesso, è il sistema migliore per localizzarli. Al di fuori del periodo riproduttivo, soprattutto durante i movimenti migratori, molte specie possono essere individuate solo utilizzando mezzi di cattura. In tale caso assai efficace è l’impiego delle così dette "reti giapponesi" o "mist nets" che consentono la cattura incruenta dei piccoli uccelli e la loro susseguente liberazione dopo essere stati muniti di apposito anello metallico che, nel caso di una loro successiva ricattura, può fornire importanti dati per lo studio delle migrazioni.
Vengono qui di seguito descritte alcune delle specie più caratteristiche scelte in particolare tra quelle nidificanti.

 

MOTACILLIDI (fam. Motacillidae)

La ballerina gialla (Motacilla cinerea) è principalmente una specie sedentaria e nidificante, ma probabilmente anche migratrice e svernante regolare. Non è molto frequente in tutta la pianura e può essere osservata in particolare lungo i principali corsi d'acqua; localmente è presente anche nei canali delle peschiere. Frequenta ambienti freschi, ombrosi e riparati. Il nido viene di solito costruito in prossimità dell’acqua corrente, sulle scarpate ricche di vegetazione ed anfratti. Occasionalmente può sfruttare la presenza di manufatti, come ad esempio argini di pietra, vecchi muri di sostegno e ponti. Le prime deposizioni si hanno nel mese di aprile. Verso la metà di maggio si possono osservare i primi giovani; generalmente vengono effettuate due deposizioni annuali. Al di fuori del periodo riproduttivo la specie può compiere erratismi più o meno marcati. Può frequentare anche i centri abitati soprattutto durante i mesi invernali.

La ballerina bianca (Motacilla alba) è sedentaria e nidificante, ma anche migratrice regolare e svernante.
Più frequente della specie precedente, è ampiamente distribuita su buona parte del territorio regionale ed estremamente adattabile agli ambienti più vari.
Si può rinvenire sulle rive di fiumi e canali, nelle zone coltivate con edifici e manufatti sparsi, all’interno dei centri abitati, nelle cave, nelle zone boscate aperte.
È più frequente in zone con presenza di acqua, ma è meno legata rispetto alla ballerina gialla agli ambienti umidi. Le prime riproduzioni si hanno nel mese di aprile e possono proseguire fino ad agosto. Generalmente effettua due covate all’anno. Erratismi invernali interessano almeno una parte della popolazione locale ed è anche probabile il transito di contingenti migratori di difficile quantificazione.
Durante il periodo invernale può formare dormitori comuni, composti spesso da diverse centinaia di individui anche in zone urbane o suburbane, spesso localizzati su piante sempreverdi.

 

TURDIDI (fam. Turdidae)

Il pettirosso (Erithacus rubecula) è un piccoloturdide noto a tutti per l’inconfondibile piumaggio e per il comportamento confidente nei confronti dell’uomo in particolare nel periodo invernale quando è presente anche all’interno dei centri abitati. È una specie migratrice e svernante regolare.
Durante il periodo invernale è ampiamente diffuso su tutta la pianura. I movimenti migratori primaverili iniziano nel mese di marzo e raggiungono l’apice tra la fine del mese e la prima decade di aprile. La migrazione post-riproduttiva inizia verso la metà di settembre. Sul territorio regionale transitano soprattutto contingenti migratori provenienti dall’Europa centro-settentrionale.
Nidifica prevalentemente in ambienti alberati montani ma, localmente, anche in pianura. Nella zona delle risorgive è molto localizzato durante il periodo riproduttivo.
Poche coppie nidificano sfruttando lembi di boschi e boschetti soprattutto quelli più umidi, ombrosi e freschi, e con ricco sottobosco. Inizia a riprodursi già alla fine di aprile; probabilmente anche con duecovate annuali.

Tra le altre specie di turdidi nidificanti si segnalano il merlo (Turdus merula) e l’usignolo (Luscinia megarhynchos) che sono le più comuni e diffuse; molto più localizzati il saltimpalo (Saxicola torquatus) e il codirosso comune (Phoenicurus phoenicurus).
Un tempo si riproduceva anche la tordela (Turdus viscivorus), che negli ultimi anni non è stata più censita durante la stagione riproduttiva.

 

SILVIDI (fam. Sylviidae)

L’usignolo di fiume (Cettia cetti) è una specie prevalentemente sedentaria o al massimo erratica, presente tutto l’anno, ma forse anche parzialmente migratrice su brevi distanze.
Di non facile osservazione; di solito è l’inconfondibile canto forte e sonoro a segnalarne la presenza. Ha una diffusione abbastanza uniforme nell’area considerata ma con sensibili fluttuazioni annuali, in quanto inverni particolarmente rigidi possono selezionare severamente la popolazione residente.
Per la nidificazione questo silvide predilige rive di corsi d'acqua e fossi con intricata vegetazione ripariale caratterizzate da fitta copertura erbacea (canneti, cariceti, ecc.) mista ad arbusti. Talvolta può nidificare in aree di ridotta estensione, anche in prossimità di ambienti urbanizzati o in zone degradate.
La stagione riproduttiva comincia intorno ai primi di aprile e si possono avere anche due deposizioni.

La cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) è migratrice regolare, estiva e nidificante abbastanza diffusa; un tempo più comune. Molto simile esteriormente all’affine cannaiola (A. scirpaceus) si riconosce in natura soprattutto attraverso il canto.
Durante il periodo riproduttivo la cannaiola è strettamente legata alla presenza del fragmiteto in zone ricche di acqua.
La cannaiola verdognola frequenta invece ambienti più asciutti con fitta copertura di alte erbe miste a cespugli ed arbusti, ed è meno legata alla presenza dell’acqua. In primavera i primi individui arrivano verso la prima metà di maggio. La migrazione postriproduttiva inizia alla fine di luglio e prosegue fino alla prima decade di ottobre.

Il luì piccolo (Phylloscopus collybita), nell’ambiente delle risorgive è migratoreregolare e presente durante l’inverno ma non uniformemente distribuito; localizzato come estivo e nidificante.
La migrazione autunnale inizia verso la metà di settembre, per raggiungere la massima intensità tra la fine di settembre e ottobre. I primi movimenti migratori nel periodo pre-riproduttivo vengono segnalati in febbraio-marzo.
I siti di nidificazione si trovano in aree cespugliate ai margini di boschi, boscaglie con radure e prati con abbondante vegetazione erbacea.
Le deposizioni possono iniziare alla fine di aprile e proseguono fino a giugno. Forse anche due covate. È stato verificato lo svernamento di contingenti non molto numerosi, ma regolarmente presenti, di soggetti appartenenti alla sottospecie siberiana tristis.

 

PARIDI (fam. Paridae)

La cinciarella (Cyanistes caeruleus) è abbastanza frequente durante le migrazioni (fine settembre-novembre e marzoaprile) e lo svernamento, quando si può osservare in vari tipi di ambiente; si riproduce soprattutto nel settore montano del territorio regionale.
Un tempo molto localizzata come nidificante in tutta la pianura, nell’ultimo decennio ha fatto segnalare un incremento della popolazione che si riproduce in ambienti planiziali. Anche nelle Risorgive dello Stella è stata notata una maggiore presenza di questa cincia durante il periodo riproduttivo, quando le coppie presenti si localizzano nelle aree boscate non troppo fitte e ricche di vecchi alberi, con cavità adatte ad ospitare il nido.
Può nidificare anche all’interno di vecchi parchi nei centri abitati. Le deposizioni iniziano in aprile con, probabilmente, anche due covate annuali.

Si ricorda anche la cinciallegra (Parus major) che tra i paridi è la specie più comune e diffusa. Soprattutto sedentaria, ma anche migratrice regolare e svernante.

REMIZIDI (fam. Remizidae)

Il pendolino (Remiz pendulinus), attualmente si può considerare migratore regolare e svernante, molto localizzato come nidificante in pochissimi siti in ambito regionale; in accentuato decremento negli ultimi anni.
Fino agli anni ‘80 era abbastanza diffuso come nidificante in tutti gli ambienti di risorgiva, dove non era raro rinvenire i caratteristici nidi a forma di sacco appesi ai rami dei salici e dei pioppi lungo i corsi d'acqua. Daindagini recenti svolte in diversi ambienti idonei alla riproduzione in cui la specie era un tempo presente, è emerso che uno degli uccelli più caratteristici delle zone umide di pianura è quasi scomparso dalla nostra regione come specie nidificante.
Si osserva ancora durante i movimenti migratori, soprattutto in ambienti costieri con presenza di vasti canneti. La migrazione post-riproduttiva (un tempo particolarmente evidente, con cospicui stormi che sostavano nei canneti presso le foci dei fiumi, ma anche in zone umide interne di modesta estensione) inizia a fine settembre-primi di ottobre e probabilmente continua fino a metà dicembre.
Il ritorno verso i quartieri riproduttivi della specie (Europa nord-orientale e centrale), inizia già alla fine di febbraio e prosegue fino alla metà di aprile.

 

ORIOLIDI (fam. Oriolidae)

Il rigogolo (Oriolus oriolus) è un migratore regolare, ampiamente diffuso in tutti gli ambienti boscati di pianura della regione.
I primi arrivi si registrano alla fine del mese di aprile e la migrazione prosegue per tutto il mese di maggio. La migrazione post-riproduttiva inizia ad agosto e continua fino alla metà di settembre.
Nidifica in tutti gli ambienti adatti, con presenza di copertura arborea, anche se di modesta estensione. Non sempre è di facile osservazione perché vive tra le alte cime degli alberi; in genere si localizza attraverso il canto molto caratteristico.
Inconfondibile anche per il piumaggio che, in particolare nei maschi adulti, è di un giallo brillante con ali e coda nere; meno appariscenti i piumaggi delle femmine e dei giovani. Il nido, a forma di amaca, è fissato sulle biforcazioni dei rami laterali degli alberi.
Abbastanza uniformemente distribuito nella zona delle risorgive dove può colonizzare anche i pioppeti di impianto più vecchi. Le prime deposizioni si hanno alla fine di maggio. I primi giovani involati si possono osservare già alla fine di giugno; generalmente una sola covata.

 

LANIDI (fam. Laniidae)

L’averla piccola (Lanius collurio) è migratrice regolare, estiva e nidificante. I primi arrivi si registrano all’inizio di maggio e il transito di migratori prosegue fino alla fine del mese. La migrazione post-riproduttiva inizia alla fine di luglio e prosegue fino alla metà di settembre.
Nidificante diffusa ma non uniformemente distribuita nella bassa pianura. Di solito abbastanza localizzata o assente negli ambienti intensamente coltivati. Nidifica in luoghi aperti scarsamente alberati e con presenza di arbusti.
Il nido è spesso ubicato ad altezze modeste su piante giovani. Le prime deposizioni si hanno generalmente dalla fine di maggio. Probabilmente una sola covata.
Un tempo più frequente; negli ultimi decenni ha risentito negativamente, localmente in modo abbastanza marcato, dell’impiego di pesticidi e delle moderne tecniche agricole che ne hanno ridotto l’habitat più idoneo.

 

CORVIDI (fam. Corvidae)

La ghiandaia (Garrulus glandarius) è una specie sedentaria e nidificante. Ampiamente distribuita in buona parte del territorio regionale, in ambienti con copertura arborea di vario tipo. Tra i corvidi presenti nella zona delle risorgive è la specie più arboricola e legata alla presenza di superfici boscate anche se di limitata estensione. Di abitudini schive durante il periodo riproduttivo quando si osservano soprattutto coppie isolate.
Più facilmente osservabile in autunno-inverno quando può formare anche piccoli gruppi “chiassosi” che emettono di frequente versi e richiami mentre si spostano alla ricerca del cibo. Le deposizioni si hanno generalmente nel mese di maggio; nidificazioni più tardive sono dovute probabilmente
a covate di rimpiazzo.

Tra le altre specie di corvidi presenti si segnalano inoltre la gazza (Pica pica) e la cornacchia (Corvus corone). Entrambe sono stanziali e particolarmente diffuse e comuni in tutta la pianura. Nella zona delle risorgive non sono uniformemente distribuite; in particolare la gazza si rinviene solo negli ambienti più aperti e con poca copertura arborea, ai margini di zone coltivate.

 

FRINGILLIDI (fam. Fringillidae)

Il fringuello (Fringilla coelebs), nell’ambiente di risorgiva è da considerarsi soprattutto migratore regolare e svernante comune.
Localmente anche nidificante.
È legato in modo particolare agli ambienti boschivi, ma è molto adattabile per la scelta dell’habitat riproduttivo. Negli ambienti di pianura si rinviene infatti sia nei boschi di latifoglie che di conifere, nei parchi e nei giardini, nei frutteti, lungo le strade alberate, ecc.
È presente all’interno dei grandi centri abitati. Nella zona delle risorgive nidifica anche portando a termine due covate annuali in diversi siti, di solito nei boschi e boschetti radi con presenza di radure, iniziando dal mese di aprile.
La migrazione post-riproduttiva inizia verso la metà di settembre e si protrae fino a novembre inoltrato; in inverno può formare anche gruppi molto consistenti.
Sovente, per la ricerca del cibo, si aggrega con altri fringillidi (peppole, fanelli, cardellini), con passeridi ed emberizidi.
La migrazione riprende nei mesi di febbraio e marzo.

 

EMBERIZIDI (fam. Emberizidae)

Lo zigolo giallo (Emberiza citrinella) è relativamente diffuso come nidificante sulle Alpi e sugli Appennini fino a 2100 m ed è presente, anche se localizzata, in diverse zone della Pianura Padana. In regione lo zigolo giallo è ancora abbastanza frequente nell’ambiente montano e in diversi ambienti di pianura come ad esempio i boschi golenali, i boschi planiziali e le zone umide di risorgiva.
Nell’ambiente di risorgiva è sedentario e nidificante, ma anche migratore e svernante regolare; forse in lieve decremento negli ultimi anni. Durante le migrazioni e lo svernamento frequenta soprattutto ambienti aperti di pianura dove può formare gruppi misti con altri emberizidi e fringillidi.
Nel periodo riproduttivo si localizza in zone aperte con presenza di arbusti e spesso anche con siepi e alberi isolati. Le deposizioni iniziano già in aprile; in genere si hanno due covate.

Tra gli altri zigoli segnalati nell’area considerata si ricordano lo strillozzo (Emberiza calandra), in decremento in buona parte del continente europeo, che un tempo si riproduceva nei prati umidi ai margini delle torbiere; ora è presente come nidificante molto localizzato in alcune aree circostanti con superfici a prato, coltivazioni erbacee e cerealicole, zone incolte con bassa vegetazione.
I ripristini ambientali attuati dall’Amministrazione regionale potrebbero favorire nuovamente la nidificazione di questa specie.

Il migliarino di palude (Emberiza schoeniclus) è una specie segnalata durante le migrazioni e una delle più diffuse e abbondanti durante i mesi più freddi.
Le popolazioni in transito e svernanti appartengono soprattutto alla sottospecie nominale (o a “becco fine”), che si riproduce nelle regioni dell’Europa settentrionale e centrale.
Nella zona delle risorgive frequenta una vasta gamma di ambienti, non necessariamente paludosi, quali campi arati, incolti, fossi, ecc. Nelle torbiere si formano assembramenti notturni a volte composti da centinaia di individui che possono condividere l’ambiente anche con altre specie (ad esempio lo spioncello).

Da segnalare infine lo zigolo muciatto (Emberiza cia), non molto frequente d’inverno e durante le migrazioni e lo zigolo nero (Emberiza cirlus), una specie in incremento come nidificante da alcuni anni a livello regionale, segnalato in passato solo durante le migrazioni e d’inverno, che recentemente è stato localizzato in alcuni luoghi adatti alla nidificazione nel periodo riproduttivo.

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