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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

Erucastrum palustre - D. Ota ©

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specie di interesse comunitario e piante endemiche

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Armeria helodesspace
Centaurea forojuliensisspace
Erucastrum palustrespace
Euphrasia marchesettiispace
Gladiolus palustrisspace
Liparis loeseliispace
Senecio fontanicolaspace
Spiranthes aestivalisspace
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LIFE FRIULI FENS

Erucastrum palustre

Erucastrum palustre (Pir.) Vis. - Erucastro delle risorgive o cavolo di palude
Famiglia: Cruciferae

Specie endemica delle torbiere alcaline della pianura friulana, è stata descritta come nuova specie fin dal 1855, dal naturalista Giulio Andrea Pirona, con la denominazione di Brassica palustris. Come per Armeria helodes, con cui condivide l’habitat preferenziale, si tratta di una specie recente, differenziatasi in seguito agli eventi geologici e climatici che hanno determinato la creazione delle torbiere alcaline planiziali e la loro segregazione rispetto alle aree circostanti.
Possiede foglie spatolate, più o meno lobate, carnosette e lucide disposte in rosetta basale e lungo il fusto. Generalmente non supera i 100 cm di altezza anche se gli esemplari più vecchi e lussureggianti possono raggiungere e superare i 150 cm. Fiorisce abbondantemente, per lo più a maggio-inizio giugno, spesso già a partire dal secondo anno di vita.
La specie era un tempo comunissima (certamente almeno fino alla II guerra mondiale) nell’intera area delle risorgive friulane, caratterizzando in particolare gli aspetti più igrofili della torbiera bassa alcalina. Per questa correlazione con l’habitat più caratteristico creato dalla risorgenza della falda freatica, la specie è stata utilizzata da Poldini per individuare l’associazione Erucastro-Schoenetum nigricantis.
Tra tutte le specie delle torbiere alcaline friulane è quella che più ha sofferto negli ultimi anni per l’abbassamento della falda freatica e corre un reale pericolo di estinzione.
L’areale complessivo di questa specie, stimato in 375 ettari verso la fine degli anni ’60 ed in 140 ettari nel 1987, si è drasticamente ridotto ad un’area complessivamente non superiore ai 30 ettari e sembra in ulteriore contrazione. Se fino agli anni ’80 il calo era dovuto sostanzialmente alla distruzione dell’habitat per i dissodamenti e la realizzazione di peschiere, negli ultimi venti anni, dopo la tutela dei siti, si è verificata la sparizione di intere stazioni  per la modifica delle condizioni ecologiche. La specie è presente attualmente in 10 piccolissime stazioni, distribuite in sette diversi comuni e senza alcun collegamento ecologico in quanto separate da zone coltivate intensivamente.
Come per Armeria helodes, il numerolimitato degli individui rimasti, la frammentazione delle stazioni ed il declino degli habitat favorevoli alla specie, rendono Erucastrum palustre una specie a forte rischio di estinzione in natura nell’immediato futuro, qualora non siano intraprese misure adeguate per la sua conservazione. La specie è inserita nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE.

G. Bolognini ©

G. Bolognini ©

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