Il progetto è localizzato negli ultimi resti naturali dell’area chiamata “Le Risorgive”, per la presenza dell’affioramento della falda freatica superficiale, attraverso suoli permeabili sovrapposti a strati impervi sui quali scorre la falda.

L’acqua proviene per la maggior parte dalle Alpi e Prealpi e si arricchisce di calcio e magnesio durante il percorso sotterraneo verso il mare, passando attraverso gli strati post-glaciali dell’alta pianura che sono costituiti prevalentemente da calcari e dolomie.

Le caratteristiche dell’acqua di falda e del substrato ghiaioso-ciottoloso influenzano fortemente gli habitat delle Risorgive, che ospitano comunità vegetali spiccatamente calcifile e oligotrofiche.

Nelle aree in cui la falda freatica affiora in modo continuo troviamo il cladieto, che può insediarsi direttamente sulle ghiaie sabbiose o ciottolose, ma che in genere si presenta su strati non spessi di torba.

Nelle aree soggette ad inondazione da parte della falda per parecchi mesi all’anno, ma con la possibilità di periodi asciutti nel caso di siccità, troviamo la torbiera alcalina con Schoenus, su strati di torba di 30-60 cm, caratteristica per le presenza di molte specie endemiche.

Con i suoli generalmente non allagati, ma spesso saturati con l’acqua calcarea della falda, troviamo i prati umidi a Molinia, sui terreni torbosi, ma anche sui dossi argillosi che separano le varie aree di risorgenza.

I boschi sono un habitat piuttosto recente per le Risorgive, in quanto derivano dall’abbandono di torbiere interrite e di prati umidi. Nelle aree piùumide e temporaneamente allagate sono composti da ontano nero e salice bianco, mentre su terreni più asciutti da frassino, olmo e farnia.

In passato le torbiere erano separate da terreni più asciutti, che sono stati dissodati ovunque. Resta comunque qualche esempio di prato asciutto sui terreni, sempre molto calcarei, che si disseccano fortemente durante l’estate.