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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

Life Friuli Fens ©

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introduzione

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la torbiera a Cladium

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la torbiera alcalina

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la prateria umida

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la prateria asciutta

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le acque

LIFE FRIULI FENS

la torbiera alcalina

 

La torbiera bassa alcalina a Schoenus nelle Risorgive è un habitat di particolare importanza per la presenza di rare specie endemiche come Armeria helodes, Erucastrum palustre, Centaurea forojuliensis, Euphrasia marchesettii e di una serie unica di relitti glaciali come Carex davalliana, Carex panicea, Parnassia palustris, Tofieldia calyculata, Primula farinosa, Eriophorum latifolium, Pinguicula alpina, Sesleria uliginosa, Crepis slovenica, Drosera rotundifolia.

Dal punto di vista fitosociologico è rappresentata dall’associazione Erucastro-Schoenetum nigricantis Poldini 1973, compresa nell’alleanza Caricion davallianae.

La cenosi si situa su suoli torbosi, saturati con acque estremamente povere di azoto e fosforo, ricche di basi ed in particolare calcio e magnesio. Gli strati torbosi (generalmente spessi 40-60 cm) sono collocati direttamente sul substrato ghiaioso o ghiaioso-ciottoloso, attraverso il quale la falda freatica affiora e può alzarsi fino temporaneamente fino a 10-20 cm. È generalmente presente come cintura attorno alle aree più profonde con Cladium.

Schoenus nigricans è la specie prevalente e caratterizza la vegetazione, assieme a Cladium mariscus, Molinia caerulea, Holoschoenus vulgaris e Juncus subnodulosus.

Nelle aree inondate più a lungo Schoenus e Molinia formano densi tussock, alti anche 60 cm, che determinando la formazione di specifiche nicchie in grado di permettere una elevata diversità floristica. Gli scorrimenti e le bassure ospitano le specie più igrofile (Sesleria uliginosa, Carex lepidocarpa, Carex panicea, Senecio fontanicola, Tofieldia calyculata, Equisetum fluviatile), mentre la sommità dei cespi può essere colonizzata da specie meno calcifile come Potentilla erecta, Drosera rotundifolia e la specie prioritaria Armeria helodes.

Nei tratti solo saturati dalla falda, che si asciugano durante la stagione estiva, il cotico è più omogeneo ed ospita molte specie di piccole dimensioni e bisognose di elevata luminosità, come diverse orchidacee. Mancano invece in questo caso le specie endemiche,  concorrenziali solo in presenza di saturazione continua del terreno.

Tra le altre piante particolarmente notevoli che vegetano nella cenosi si ricorda Senecio fontanicola, specie endemica delle Alpi sud-orientali, Spiranthes aestivalis, Orchis palustris, Anagallis tenella, Liparis loeselii.

La ricchezza floristica di questa cenosi è attualmente a rischio per vari fattori concomitanti: l’abbassamento della falda freatica e le sempre più frequenti siccità, che causano la mineralizzazione di grandi quantità di sostanza organica, e l’abbandono degli sfalci. La conseguente eutrofizzazione dei siti sta modificando localmente la vegetazione, con la sparizione di molte delle specie più rare e preziose.

 

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