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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

Life Friuli Fens - D. Ota ©

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DESCRIZIONE GENERALE

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SIC IT 3320026 RISORGIVE DELLO STELLA

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SIC IT 3320028 PALUDE SELVOTE

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SIC IT 3320031 PALUDI DI GONARS

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BIOTOPO RISORGIVE DI VIRCO

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BIOTOPO RISORGIVE DI FLAMBRO

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BIOTOPO TORBIERA SELVOTE

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BIOTOPO PALUDI DEL CORNO

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MAPPA DEI LUOGHI

LIFE FRIULI FENS

Risorgive dello Stella

 

All’interno del SIC sono istituiti i 3 Biotopi naturali regionali (LR 42/1996): Risorgive di Flambro, Risorgive di Virco e Risorgive Zarnicco. All’interno dei biotopi sono in vigore norme che tutelano gli ambienti e le specie più vulnerabili e di maggior pregio naturalistico, incentivano le attivitàdi ripristino ambientale, consentendo comunque il mantenimento delle attività agricole.
Il Sito rappresenta uno dei più importanti e vasti insiemi di zone umide d’acqua dolce della Regione Friuli Venezia Giulia, zone sopravvissute alla semplificazione del reticolo idrografico e alle bonifiche che hanno interessato la pianura friulana durante il secolo scorso. L’area, situata ad un’altezza media di 22 metri sul livello del mare ad una ventina di chilometri dal Mare Adriatico, è caratterizzata dall’affioramento in superficie delle acque di falda freatica, che, inabissatesi lungo le falde meridionali delle Alpi e scorrendo verso sud nei possenti materassi detritici di origine fluvio-glaciale, vengono alla luce in corrispondenza di singole polle sorgentifere di modeste dimensioni (olle) ovvero di grandi avvallamenti (fontanai) e scorrono liberamente prive di regimazione all’interno delle torbiere basse alcaline, prima di confluire nelle cosiddette rogge che alimentano i fiumi di risorgiva caratterizzati dauna notevole portata. L’acqua emergente è molto pura con temperatura quasi costante.
I siti sono caratterizzati da una serie completa di habitat igrofili, con esempi di habitat acquatici con popolamenti a Utricularia spp. e Chara spp., di risorgive con Cladium mariscus, di praterie igrofile naturali caratterizzate da Molinia coerulea, di torbiere basse alcaline caratterizzate da Schoenus nigricans e rifugio di numerose specie microterme animali e vegetali (relitti glaciali).
Di grande interesse, data la continua riduzione di tali habitat nella zona di pianura, sono anche le praterie asciutte, le siepi meso-igrofile, i lembi di boschi microtermi planiziali a Quercus robur, i boschi igrofili a Salix cinerea e Alnus glutinosa, i prati chiusi (bocage, paesaggio colturale un tempo tipico della bassa pianura friulana).
I siti ospitano alcune delle rare stazioni di specie endemiche e stenoendemiche. In particolare il SIC ospita Armeria helodes Martini & Poldini, specie di interesse comunitario prioritario, e Erucastrum palustre (Pirona) Vis ed Euphrasia marchesettii, due specie di interesse comunitario. Il SIC ospita anche la specie endemica Centaurea forojulensis Poldini.
Vi si trovano alcune delle poche stazioni italiane dell’orchidea Liparis loeselii, specie di interesse comunitario, precedentemente ritenuta estinta in quest’area, e alcune stazioni della rara Anagallis tenella, minuta primulacea igrofila a distribuzione atlantica.
Vi si trovano inoltre numerose altre specie in pericolo o comunque rare a causa della forte contrazione degli ambienti umidi, tra le quali: Allium suaveolens, Allium angulosum, Cirsium canum, Gentiana pneumonanthe, Hippuris vulgaris, Hottonia palustris, Orchis palustris, Plantago altissima, Senecio paludosus, Senecio fontanicola, Sesleria uliginosa, Spiranthes aestivalis, Utricularia vulgaris.
Tutte le specie floristiche fin qui elencate sono inserite nel Libro Rosso delle Piante d’Italia, in quanto specie ritenute a rischio di estinzione, per un totale di 19 specie botaniche. Nelle torbiere o nelle zone palustri collocate alle quote più elevate, sono presenti numerose specie costituenti preziosi relitti glaciali post-Wurmiani, come Drosera rotundifolia, precedentemente ritenuta estinta in quest’area, Parnassia palustris, Pinguicula alpina, Primula farinosa, Tofieldia calyculata, Gentiana verna, ecc.
Numerose sono anche le emergenze zoologiche di questi ambienti di risorgiva, particolarmente significative quelle appartenenti ai rettili ed anfibi.
Tra i rettili si ricordano le specie di interesse comunitario come Elaphe longissima, Coronella austriaca, Natrix tessellata e Coluber viridiflavus tra i serpenti e Podarcismuralis e Lacerta bilineata (citata nella Direttiva Habitat come Lacerta viridis) tra le lucertole. Nella zona è ancora piuttosto comune Emys orbicularis.
Inoltre sono presenti importanti popolazioni relitte di Zootoca vivipara carniolica, lucertola praticola microterma che in questi ambienti rappresenta un relitto glaciale post-Wurmiano.
Tra gli anfibi di interesse comunitario è particolarmente diffusa Rana latastei , così come Rana dalmatina, Rana esculenta e Rana lessonae. Nelle acque stagnanti vivono Triturus carnifex, e notevoli popolamenti di Bombina variegata e Hyla intermedia (citata nella Direttiva Habitat come Hyla arborea),  che è diffusa in tutti gli ambienti compresi nei siti.
Dal punto di vista ornitologico la zona è interessante per la presenza di uccelli acquatici in particolare nel periodo migratorio. Da segnalare la presenza di aironi con Ardea purpurea, Ixobrychus minutus (localmente nidificante), Nycticorax nycticorax, Ardeola ralloides, Casmerodius albus, Botaurus stellaris. Frequentano l’area anche vari accipitridi quali Milvus migrans, Pandion haliaetus, Circus aeruginosus, Circus macrourus e Pernis apivorus (anche nidificante). L’area ospita importanti siti di riproduzione e svernamento di Circus pygargus e Circus cyaneus del quale sono stati osservati dormitori tra i più numerosi della Regione (fino a 20 individui).
Sono inoltre segnalate specie quali Lanius collurio, Lanius minor, Alcedo atthis, Phalacrocorax carbo (di recente incrementato sensibilmente), Ciconia ciconia, Ciconia nigra, Aythia nyroca, Porzana parva, Porzana porzana. Dryocopus martius è stato segnalato di recente a dimostrazione di una fase di espansione di questa specie nella pianura iniziata probabilmente nei primi anni ’90.Notevole è la presenza di Remiz pendulinus per la grande estensione dei corsi d’acqua e dei boschi igrofili.
Tra i mammiferi, sono relativamente frequenti Mustela putorius, Neomys anomalus, Apodemus agrarius, Microtus minutus e Arvicola terrestris italicus. Meles meles è presente con sporadici esemplari forse provenienti dal fiume Tagliamento. Sono presenti anche discrete popolazioni di Muscardinus avellanarius e Sciurus vulgaris.
La distribuzione della fauna ittica è condizionata dalle particolari caratteristiche delle acque affioranti, ossia purezza, bassa temperatura con modeste escursioni termiche e alti contenuti di ossigeno. Questa particolare situazione fa si che salmonidi e ciprinidi convivano. Si rinvengono, quindi, specie caratteristiche della acque lente e ricche di vegetazione quali Rutilus erythrophtalmus, Scardinius erythrophtalmus, Podogobius martensis, Anguilla anguilla, Orsinigobius punctatissimus, Cobitis taenia, Sabanejewia larvata, Esox lucius e specie reofile quali Salmo trutta, Salmo marmoratus, Thymallus thymallus, Cottus gobio, Phoxinus phoxinus, Leuciscus souffia.
Tra gli invertebrati acquatici si segnala la presenza di 4 specie di interesse comunitario: Vertigo angustior, una chiocciola che vive in prossimità dell’acqua, su piante o nella fanghiglia della riva; Lucanus cervus, coleottero presente solo nei boschi di querce maturi, Coenonympha oedippus, farfalla legata alle zone umide e molta rara in tutta l’Europa,  Austropotamobius pallipes fulcisianus, crostaceo decapode presente nei corsi d’acqua puliti e incontaminati.
Tra gli invertebrati terrestri di recente è stata trovata la cavalletta Chrysochraon dispar giganteus, finora conosciuta solo nelle zone salmastre lagunari, molto rara e in pericolo di estinzione in tutta Europa. Interessante anche la presenza della rara cavalletta microterma Micropodisma salamandra. Tra le oltre 150 specie di lepidotteri censite, si menziona la rara Elophila rivulalis.
Il sito rappresenta il lembo superstite di maggiori dimensioni degli habitat che caratterizzavano le risorgive della Regione prima delle grandi bonifiche degli anni ’30 e ’50. La superficie di questi habitat nel 1930, tra il corso del Tagliamento e quello dell’Isonzo, era stimabile in oltre 6000 ettari, mentre l’insieme degli habitat attuali non supera complessivamente i 200 ettari, frazionati in molte aree di piccola estensione.
Il SIC ospita (censimento 2005) il 95% della popolazione mondiale di Armeria helodes Martini & Poldini, specie di interesse comunitario prioritario, e il 34% di Erucastrum palustre (Pirona) Vis, anch’essa specie di interesse comunitario. Queste specie, per la continua riduzione numerica e dei loro areali vanno considerate a rischio di estinzione imminente. Ospita inoltre la principale popolazione mondiale di Euphrasia marchesettii (Allegato II).
Per numerose altre specie floristiche, citate nel punto precedente, i tre siti oggetto di questo progetto rappresentano le uniche stazioni nella Pianura Padano-Veneta in cui le stesse sono presenti.
Questi habitat rappresentano un’area chiave per la conservazione di diverse specie di anfibi, quali Triturus carnifex, Bombina variegata, Rana latastei, Rana lessonae, Rana dalmatina e Hyla intermedia, che nelle aree agricole più intensamente sfruttate sono ormai quasi scomparse per la distruzione degli ambienti umidi.
Per lo stesso motivo l’area è di importanza fondamentale per la sopravvivenza di Emys orbicularis, una specie che a causa della distruzione e degrado degli ambienti umidi risulta essere estremamente localizzata e a rischio in molte Regioni italiane.
Il sito ospita abbondanti popolazioni della rara Zootoca vivipara carniolica, unasottospecie presente esclusivamente in pianura. Pur non menzionata nella Direttiva Habitat le popolazioni padane di questa lucertola ovipara ha uno straordinario pregio scientifico e biogenetico.
Il sito rappresenta una delle rare stazioni di Vipera aspis francisciredi nella Pianura Padano-Veneta.

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Risorgive dello Stella SIC IT3320028 - scheda tecnica

Scheda tecnica (37 Kb)

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Risorgive dello Stella SIC IT3320026 - cartografia

Cartog. (16.8 Mb)

(1) SIC Risorgive dello Stella - D. Ota ©(2) SIC Risorgive dello Stella - D. Ota ©(3) SIC Risorgive dello Stella - D. Ota ©(4) SIC Risorgive dello Stella - D. Ota ©

(5) SIC Risorgive dello Stella - Lorenzo Fogale ©(6) SIC Risorgive dello Stella - Life Friuli Fens ©(7) SIC Risorgive dello Stella - D. Ota ©(8) SIC Risorgive dello Stella - D. Ota ©

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