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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

(1) Life Friuli Fens ©

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INTRODUZIONE

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MINACCE

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OBIETTIVI

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AZIONI
AZIONI PREPARATORIEspace
ACQUISIZIONE DI TERRENIspace
INTERVENTI, SFALCI E DECESPUGLIAMENTOspace
INTERVENTI, MIGLIORAMENTO HABITAT BOSCHIVIspace
INTERVENTI, RIPRISTINO DI HABITAT NATURALI SU TERRENI COLTIVATIspace
INTERVENTI, INTERVENTI SUL RETICOLO IDROGRAFICOspace
INTERVENTI, CREAZIONE DI MICROHABITATspace
INTERVENTI, POTENZIAMENTO VIVAIOspace
GESTIONE ORDINARIAspace
DIVULGAZIONEspace
MONITORAGGIO DELLA VEGETAZIONE
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LIFE FRIULI FENS

Sfalci e decespugliamento
Con l’eccezione delle aree acquisite dalla Regione Friuli Venezia Giulia, le torbiere alcaline sono abbandonate dagli anni ’70, con la chiusura delle piccole stalle a conduzione familiare, che utilizzavano lo strame prodotto dalle zone umide.

L’abbandono degli sfalci e l’abbassamento della falda freatica hanno causato una modifica radicale della vegetazione, con perdita di diversità a favore di poche specie come Cladium mariscus e Molinia caerulea, e l’inizio dell’incespugliamento ad opera di Frangula alnus, Salix cinerea e Alnus glutinosa. Scompaiono così le specie di Allegato II Armeria helodes (specie prioritaria), Erucastrum palustre ed Euphrasia marchesetti, ma anche molte altre specie di interesse conservazionistico, come Orchis palustris, Spiranthes aestivalis, Anagallis tenella, ecc.

Il progetto prevede quindi, nelle aree da acquisire ed in terreni recentemente acquisiti, lo sfalcio della vegetazione erbacea ed il decespugliamento della vegetazione arbustiva negli habitat ancora recuperabili.

Nelle torbiere alcaline l’attività è realizzata generalmente in modo manuale con l’ausilio di decespugliatori, di motoseghe oppure di falciatrice biruota.

Solo nei periodi di gelo invernale, con assenza di neve o in caso di siccità particolarmente forti è possibile utilizzare trattori leggeri 4x4.

Il materiale tagliato è trasportato all’esterno generalmente tramite l’uso di verricelli. È previsto lo sfalcio e decespugliamento ex-novo di 42 ettari.

 

Risultati

Questa azione ha comportato il decespugliamento e lo sfalcio di circa 40 ettari di torbiere e molinieti abbandonati da lungo tempo: circa 9 ettari interessano prati umidi a molinia, e 30 ha di torbiera alcalina e palude.

Sia per la sensibilità dell'ambiente di torbiera sia per oggettive difficoltà dovute alla presenza dell'acqua, gli interventi sono stati effettuati manualmente con l'ausilio di decespugliatori o piccole macchine con bassa pressione delle gomme. Si tratta di ambienti costituiti spesso allagati in cui gli stessi movimenti sono difficili; è importante asportare ciò che è stato tagliato per non favorire un ulteriore arricchimento di tali delicati ambienti.

La soluzione tecnica individuata è una specie dislitta: il materiale sfalciato viene riversato su un telo che, attraverso un piccolo argano posto su un trattore esterno alla torbiera, viene trascinato fuori dall'area sensibile. Tale materiale diviene poi base per alcune azioni di ripristino. Solo in alcuni casi si è reso necessario e possibile un limitato uso di trattori (a causa del congelamento del suolo o durante periodi di forte siccità).

I lavori sono stati effettuati durante la stagione di riposo vegetativo da novembre a fine febbraio, con alcune differenziazioni di anno in anno sulla base delle peculiari condizioni meteorologiche.

I mezzi meccanici vengono invece utilizzati per lo sfalcio delle praterie umide meno sensibili ai danni meccanici e più facilmente percorribili. Per lo sviluppo di tale azione è stato acquistato un trattore con alcuni accessori per il taglio e la raccolta del materiale. Tale mezzo e tali strumenti sono fondamentali per aiutare e ridurre i tempi di lavoro degli operai e quindi permettere di intervenire su superfici vaste.

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