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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

(1) Life Friuli Fens ©

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INTRODUZIONE

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MINACCE

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OBIETTIVI

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AZIONI
AZIONI PREPARATORIEspace
ACQUISIZIONE DI TERRENIspace
INTERVENTI, SFALCI E DECESPUGLIAMENTOspace
INTERVENTI, MIGLIORAMENTO HABITAT BOSCHIVIspace
INTERVENTI, RIPRISTINO DI HABITAT NATURALI SU TERRENI COLTIVATIspace
INTERVENTI, INTERVENTI SUL RETICOLO IDROGRAFICOspace
INTERVENTI, CREAZIONE DI MICROHABITATspace
INTERVENTI, POTENZIAMENTO VIVAIOspace
GESTIONE ORDINARIAspace
DIVULGAZIONEspace
MONITORAGGIO DELLA VEGETAZIONE
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LIFE FRIULI FENS

Monitoraggio della vegetazione

Il progetto prevede un monitoraggio dei risultati ottenuti dalle azioni in programma, tramite il metodo fitosociologico.
Tramite opportuni rilievi si valuterà la diversità delle comunità vegetali nelle aree soggette a nuovi interventi di gestione ed a gestione ordinaria, al fine di verificare l’effetto di tali attività nei confronti delle specie più importanti ed a rischio. Si valuterà inoltre l’andamento delle ricolonizzazioni delle specie autoctone negli habitat ricostruiti, rispetto all’andamento delle popolazioni delle specie ruderali. Sarà in particolare monitorata la sopravvivenza degli individui allevati in vivaio e trapiantati in-situ.

Si proseguirà lo studio della biologia delle specie target Armeria helodes ed Erucastrum palustre, soprattutto con riferimento alla necessità inderogabile di provvedere ad una coltivazione ex-situ delle specie ed al loro reinserimento nell’ambiente.

In particolare proseguirà il conteggio degli individui e delle popolazioni di tali specie, al fine di analizzarne le relazioni funzionali (metapopolazioni), in modo da pervenire ad una strategia complessiva di salvaguardia delle due specie a forte rischio di estinzione.

 

Risultati

Il monitoraggio ha permesso di raccogliere i dati relativi alle stagioni vegetative 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011. Tali dati ci permettono di verificare sia l’andamento delle popolazioni delle due specie target (Armeria helodes ed Erucastrum palustre) sia gli effetti degli interventi di gestione e ripristino.
È importante seguire negli anni lo sviluppo della vegetazione che dipende sia dalle semine e trapianti sia dalla normale dinamica ecologica. Infatti nelle prime fasi dei ripristini dominano nettamente le specie cosidette “pioniere” in grado di sfruttare al meglio la capacità di ricolonizzare ambienti pressoché vuoti. Solo in un secondo tempo si osserva l'ingresso e la dominanza di specie più esigenti che invece basano il loro successo sulla competizione per le risorse ambientali.

Dai numerosi rilievi effettuati va segnalato quanto riportato nel seguito.

Nel 2009 si è riscontrato un aumento generale di Armeria helodes osservabile soprattutto nelle aree soggette a ripristino ma anche in aree non gestite; questo dato è positivo e lascia sperare in una ripresa lenta ma durevole nel tempo.

Erucastrum palustre ha avuto una popolazione di breve durata molto numerosa a Gonars (oltre 1000 individui) e poi un netto calo nel 2009. Il calo significativo è imputabile al mancato sfalcio oltre che a causa dell’inverno e della primavera piovosa. Va comunque tenuta in considerazione la straordinaria capacità di ripresa di tale specie, che testimonia elevata elasticità e adattabilità ai cambiamenti, pur rimanendo estremamente localizzata. Essa è dimostrata dalla recente osservazione di due individui a Gonars presso una torbiera che in precedenza non presentava tale specie. Tali individui sono stati osservati dopo i recenti interventi straordinari di decespugliamento. Se da un lato il dato assoluto appare molto negativo, questi fenomeni “esplosivi” sottolineano una certa plasticità ecologica di questa specie e la sua capacità di dar vita a popolazioni numerosissime in poco tempo. Questo comportamento è molto distante da quello di Armeria helodes, molto più conservativa.

Aumentano le specie anfibie legate agli habitat di sponda, caratterizzate da numerose specie annuali un tempo certamente più diffuse.

Le specie piantumate, in particolare Primula farinosa, funzionano da portasemi e le loro popolazioni si stanno notevolmente incrementando; inoltre vi è stata una selezione di alcune specie piantumate in quanto quelle posizionate in posizione ribassata, quasi sempre sommerse, sono morte; le altre invece hanno avuto un particolare rigoglio.

Diminuiscono le specie ruderali come Erigeron annuus a causa della sommersione e della gestione puntuale.

La buona disponibilità idrica ha favorito i processi di colonizzazione di Cladium mariscus in tutti i ripristini. Questo risultato è molto significativo in quanto dimostra il successo delle azioni di decorticamento che hanno permesso di raggiungere substrati ghiaiosi con condizioni di oligotrofia che permettono a questa specie di essere molto concorrenziale nei confronti di Phragmites australis e Typha latifoglia.

Schoenus nigricans
si sta dimostrando molto competitivo in tutti i ripristini con notevole aumento delle copertura ed occupazione degli spazi liberi o occupati da specie di piccola taglia.

La gestione straordinaria e quella ordinaria permettono significativi miglioramenti nella composizione delle praterie umide con un costante aumento del numero di specie ed un maggior equilibrio nelle coperture.

Gli sfalci delle torbiere stanno favorendo alcune orchidee come Liparis loeselii.

È aumentata la superficie degli habitat anfibi caratterizzati spesso da specie annuali (es. Cyperus sp.pl. Samolus valerandi) o rare (Anagallis tenella, Scirpus mucronatus, Typha laxmannii, Baldellia ranunculoides). Questi ambienti, dipendenti o da fluttuazioni del livello idrico o da un moderato disturbo antropico (tratturi, sponde ripulite etc.) sono oggi molto rari; la loro diffusione favorisce la crescita della biodiversità complessiva di questi territori.

Sulle sponde anfibie lo sviluppo di biomasse significative di alofite ha portato allo spostamento delle specie di piccola taglia come nel caso di Anagallis tenella.

Alcune aree ripristinate a magredo con utilizzo di fiorume stanno dimostrando ottimi risultati in termine di consolidamento della cotica erbacea e di composizione floristica.

La zona di ripristino con decorticamento presso Gonars ha dimostrato un veloce sviluppo naturale: pur ancora in una situazione composita, vi sono i presupposti per la formazione nel tempo di una torbiera bassa alcalina e di lembi di cladieto. 

Le azioni di decespugliamento, specialmente di Frangula alnus, richiedono tempi lunghi e numerose ripetizioni. I ricacci annuali sono molto vigorosi e la biomassa significativa. In ogni caso si osservano anche dove le coperture estive di questa specie rimangono elevate una ricomposizione dello strato erbaceo e un suo progressivo arricchimento.

La comparsa di specie rare, assieme ad un incremento generale della biodiversità di questi ambiti, sottolinea che la banca semi rimane attiva per molto tempo specialmente in condizioni di suoli torbosi. Oggi è difficile prevedere la sua potenzialità anche per laprofonda modifica degli strati superficiali del soprassuolo.

Azioni ed interventi di ripristino creano notevoli superfici di habitat marginali, anfibi ed instabili, ricchi di una flora specifica e che necessitano di continui “moderati disturbi” per spostarsi quando la situazione si stabilizza e subentrano fenomeni competitivi.

Fra le specie di allegato II due sembrano in grado di espandersi più velocemente in ambienti ripristinati:
Euphrasia marchesettii è comparsa lungo le sponde del lago di Flambro in mezzo a nuclei di Schoenus nigricans. Questa specie è annuale e quindi utilizza come strategia un’ampia produzione di semi che posso essere trasportati da diversi vettori e quindi raggiungere nuovi habitat adatti. In generale questa specie mostra una buona capacità di espansione negli habitat a lei adatti e trae beneficio dagli interventi di sfalcio;
• Gladiolus palustris, è una specie molto ben diffusa sia in termini di popolazioni che di loro consistenza. Essa occupa più habitat e quindi si diffonde dai molinieti fino ai brometi. La sua diffusione e capacità riproduttiva ne favoriscono l’espansione anche in nuovi lembi di habitat.

La buona disponibilità d’acqua ha solo rallentato la progressiva produzione e accumulo di biomassa nonché l’infeltrimento che si possono considerare in un certo senso fenomeni auto-incrementanti di torbiere, molinieti e brometi. Così si osserva un passaggio di specie da brometi a molinieti e da molinieti a torbiere basse alcaline. Questa situazione diventa anche evidente in alcuni ripristini con intenso incespugliamento colonizzate da specie sia di Molinion che di Festuco-Brometea e solo nel tempo sarà possibile vedere quale dei due contingenti saprà affermarsi.

Le specie ruderali sono in decremento anche se la loro rimozione selettiva non rende facile una stima della loro presenza. Esse si concentrano nelle situazioni a minor disponibilità idrica come i ripristini sugli isolotti o nel prato ruderalizzato di Virco dove Erigeron annuus e Setaria pumila mostrano una buona costanza. Altre specie annuali invece sono in decremento anche perchè collegate ai primi stadi di ricolonizzazione in quanto non sopportano fenomeni di concorrenza.

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