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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

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LIFE FRIULI FENS

Abbassamento falda freatica

La principale minaccia alla conservazione degli habitat è rappresentata dall’abbassamento della falda freatica. Questo abbassamento diventa di anno in anno più evidente ed è dovuto a diverse cause. Alcune sono antropiche, come il drenaggio idraulico della pianura e l’aumentato prelievo per motivi agricoli, industriali e civili, altre naturali come il calo delle precipitazioni riscontrato nell’ultimo decennio sul Friuli.
La falda più bassa crea condizioni sempre meno adatte alle piante tipiche delle torbiere alcaline, poiché le rende meno competitive nei confronti delle specie dei prati umidi e perché causa la mineralizzazione della torba, aumentando così il contenuto nutritivo dei suoli e favorendo specie più eutrofiche.

 

Mancanza di gestione
L’abbassamento della falda acquifera è aggravato dalla mancanza di gestione degli habitat. Le torbiere alcaline sono state regolarmente sfalciate, generalmente una volta all’anno, fino agli anni ’60-’70, quando esistevano molte piccole aziende zootecniche. Ora i terreni in proprietà privata non sono più sfalciati da decenni e le norme vietano anche l’incendio periodico che contribuiva a mantenere aperti gli habitat.
Di conseguenza la vegetazione si modifica velocemente, poche specie più produttive prendono il sopravvento, eliminando quelle più rare che hanno bisogno assoluto di luce, spazio ed acqua. Dopo alcuni anni senza sfalci o incendi cominciano ad insediarsi specie legnose, soprattutto arbusti come Frangula alnus e Salix cinerea, che in tempi brevi rendono le trasformazioni irreversibili.

 

Eutrofizzazione delle acque
La torbiera alcalina del Friuli deve le sue caratteristiche e la presenza delle tipiche piante alla peculiarità dell’acqua della falda, che impregna per tutto l’anno gli strati torbosi, che poggiano direttamente su livellighiaiosi e ciottolosi. E’ acqua alcalina, ricca di calcio, priva però di nutrienti come azoto e fosforo, che determina un habitat molto oligotrofico.
La presenza di campi intensivamente coltivati e piantagioni di pioppo confinanti con le torbiere ed addirittura la presenza di boschetti ai margini delle stesse possono causare aumenti nella concentrazione di azoto e fosforo, attraverso il run-off, in grado di determinare la sparizione di intere stazioni delle specie endemiche oligotrofiche.

 

Ricorrenti siccità
Alla diminuzione della piovosità media (sia nell’area del progetto che nel bacino montano da cui le acque provengono), verificatasinell’ultimo decennio, si aggiungono, su base quasi annuale, gli episodi di siccità molto prolungata, anche superiori a due mesi.
Questi episodi disseccano completamente, anche a causa delle elevatissime temperature che ricorrono da alcuni anni, le torbiere alcaline, producendo mineralizzazione della sostanza organica (con conseguente eutrofizzazione) ed addirittura la scomparsa delle specie igrofile, in particolare impedendo la rigenerazione delle popolazioni.

 

Eccessiva frammentazione degli habitat
I frammenti di habitat naturale sono di limitatissima estensione (da 2 a 20 ettari ciascuno) e quindi poco resilienti verso fenomeni negativi di carattere fisico o chimico, nonché separati da barriere ecologiche insormontabili per le popolazionidelle specie a rischio. Le dimensioni ridotte delle popolazioni di molte specie endemiche e/o di interesse comunitario stanno riducendone la variabilità genetica e quindi le capacità di risposta alle sollecitazioni ambientali.

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