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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

Drosera rotundifolia - Stefano Zanini ©

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specie di interesse comunitario e piante endemiche

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Specie del libro rosso piante d'Italia

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RELITTI GLACIALI

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Drosera rotundifoliaspace
Eriophorum latifoliumspace
Gentiana vernaspace
Parnassia palustrisspace
Pinguicola alpinaspace
Primula farinosaspace
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ALTRE PIANTE CARATTERISTICHE

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GALLERIA FOTOGRAFICA
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LIFE FRIULI FENS

Drosera rotundifolia

Drosera rotundifolia  L. - Rosolida a foglie rotonde
Famiglia: Droseracee

È forse la più nota tra un gruppo di piante, definite carnivore, dotate di particolari adattamenti per la vita sui substrati torbosi, nei quali l’azoto ed il fosforo, i principali elementi nutritivi, sono scarsamente disponibili.
Possiede esili foglie disposte in rosetta, con lamina rotonda-reniforme e peduncolo lungo circa 1,5 cm, dotate sulla pagina superiore di peli ghiandolari rossastri, più lunghi vicino ai margini. Questi peli sono dotati di ghiandole appiccicose, con il compito di invischiare piccoli insetti e digerirli tramite appositi enzimi. Il fusto fiorifero è alto 10-15 cm, privo di foglie e porta fino a 10-15 minuscoli fiori bianchi.
Dotata di un apparato radicale ridotto, la specie occupa habitat ricchi d’acqua, non soggetti a forti disseccamenti, direttamente sulla torba nuda o su tappeti di muschi o sfagni. La specie è soprattutto caratteristica delle torbiere acide, dal livello del mare fino a 2.000 metri. E’ però presente anche nelle torbiere alcaline delle risorgive friulane, dove vegeta epifiticamente sui cespi di Schoenus nigricans e Molinia caerulea che si elevano al di sopra del livello massimo raggiunto dall’acqua di falda calcarea. La specie in Italia è distribuita quasi esclusivamente in ambiente collinare e montano, essendo le stazioni di pianura state quasi completamente distrutte dalle bonifiche idrauliche. Le popolazioni delle Risorgive quindi, seppure molto ridotte in siti e numero di individui, rivestono un enorme interesse dal punto di vista conservazionistico, sia per la quota sul livello del mare(10-30 metri), sia per la collocazione delle stazioni in ambiente alcalino ed in un contesto caratterizzato esclusivamente da specie calcifile.

G. Bolognini ©

G. Bolognini ©

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