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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

Primula farinosa - D. Ota ©

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specie di interesse comunitario e piante endemiche

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Specie del libro rosso piante d'Italia

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RELITTI GLACIALI

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Drosera rotundifoliaspace
Eriophorum latifoliumspace
Gentiana vernaspace
Parnassia palustrisspace
Pinguicola alpinaspace
Primula farinosaspace
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ALTRE PIANTE CARATTERISTICHE

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GALLERIA FOTOGRAFICA
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LIFE FRIULI FENS

Primula farinosa

Primula farinosa  L. - Primula farinosa
Famiglia: Primulaceae

Specie diffusa nelle zone montuose ed artiche in prati umidi e torbosi, fino a 2700 metri. Inconfondibile, almeno tra le specie italiane del genere, possiede foglie in rosette basali, leggermente coriacee, di colore bianco sulla pagine inferiore e fusti fioriferi che in ambiente planiziale possono raggiungere i 50 cm di altezza, rispetto ai 20 cm raggiunti in montagna.
La sua presenza in una zona di pianura, a pochi metri di livello sul mare, costituisce un fatto inusuale, dovuto alla particolarità dell’habitat ricco di acque e povero di elementi nutritivi, che consente pertanto alla specie di sopravvivere alla concorrenza delle più vigorose piante di pianura.
La specie caratterizza gli aspetti delle torbiere basse meno umidi, dove il terreno è generalmente saturo d’acqua, ma l’allagamento è solo temporaneo e non sono rari, soprattutto durante l’estate, periodi con il suolo asciutto. In queste stazioni la specie condivide l’habitat con altri relitti glaciali come Pinguicula e Parnassia. Questo habitat si caratterizza per il terreno molto povero, costituito da uno strato torboso di spessore variabile direttamente sovrapposto a ghiaie e sabbie, che non consente la vita a specie di grande taglia. La primula necessita però di luce e pertanto di sfalci almeno periodici, perché in caso contrario viene sopraffatta ed eliminata dall’accumulo della biomassa di Schoenus e Molinia.
Nell’area delle Risorgive la specie era molto comune, fino in tempi recenti, per la notevole presenza di torbiere basse regolarmente sfalciate e le sue estese fioriture primaverili costituivano l’elemento caratterizzante del territorio.

G. Bolognini ©

G. Bolognini ©

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