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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

Pinguicola alpina - Di Gallo ©

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specie di interesse comunitario e piante endemiche

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Specie del libro rosso piante d'Italia

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RELITTI GLACIALI

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Drosera rotundifoliaspace
Eriophorum latifoliumspace
Gentiana vernaspace
Parnassia palustrisspace
Pinguicola alpinaspace
Primula farinosaspace
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ALTRE PIANTE CARATTERISTICHE

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GALLERIA FOTOGRAFICA
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LIFE FRIULI FENS

Pinguicola alpina

Pinguicula alpina  L. - Pinguicola delle Alpi
Famiglia: Lentibulariaceae

Piccola pianta carnivora ampiamente diffusa sulle montagne europee, nonché nell’area settentrionale del continente e dell’Asia. Presenta caratteristiche foglie, involute ai margini, grasse e appiccicose a causa delle minuscole ghiandole destinate ad attirare ed invischiare piccoli insetti che vengono quindi digeriti, tramite gli enzimi prodotti da ulteriori ghiandole, contribuendo così all’approvigionamento di sostanze nutritive minerali.
Il fusto fiorifero, privo di foglie e dotato di peli ghiandolari, è alto 5-15 cm e porta un solo fiore bianco, con due macchie gialle sul labbro inferiore ed uno sperone conico. E’ l’unica specie del suo genere che mantiene l’apparato radicale anche nella stagione invernale.
La specie è presente in diverse associazioni vegetali, generalmente ma non esclusivamente su substrati calcicoli, caratterizzati dalla buona disponibilità idrica e dalla vegetazione bassa: torbiere alcaline, prati umidi, habitat sorgentizi e stillicidiosi, bordi di ruscelli, pascoli alpini pionieri fino a 2.500-2.600 m di quota.
Di grande interesse naturalistico è la sua presenza nella zona delle torbiere delle Risorgive, a pochi metri di quota ed a pochi kilometri dal mare Adriatico,quale relitto delle vegetazioni alpine discese nelle pianure durante il periodo glaciale.
Nelle torbiere alcaline del Friuli la specie condivide i biotopi (all’interno dell’associazione Erucastro-Schoenetum) con Primula farinosa, in aree con suolo molto povero in elementi nutritivi, torboso e ghiaioso, saturo di acqua calcarea per buona parte della stagione, ma raramente allagato. Tra i relitti glaciali presenti nelle torbiere delle Risorgive, sembra quello più in gradi di sopportare le attuali modificazioni climatiche.

G. Bolognini ©

G. Bolognini ©

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