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Life Friuli Fens - conservazione e ripristino di torbiere calcaree

(1) Vanessa cardui - Blason ©

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INVERTEBRATI

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Cervo volante (Lucanus cervus)space
Coenonympha oedippusspace
Gambero di fiume (Austropotamobius pallipes fulcisianus)space
Vertigo sinistrorso minore (Vertigo angustior)space
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LIFE FRIULI FENS

invertebrati

 

Gli invertebrati sono animali di piccole dimensioni e sono presenti in ogni ambiente in numeri molto elevati. Sono numerosi nei prati e nei boschi, nelle acque superficiali e in quelle sotterranee.
Numerosi sono nel suolo dove si stima ci siano vari milioni di invertebrati per metro quadrato, la maggior parte dei quali sono di dimensioni microscopiche.
Nelle risorgive, la presenza di ambienti acquatici e zone umide, di boschi e prati ancora naturali e l’acqua pulita e fresca favoriscono la presenza di molti gruppi di invertebrati come le chiocciole, i lombrichi, le sanguisughe, i ragni, i crostacei e i più numerosi di tutti, gli insetti con libellule, cavallette, farfalle, coleotteri, zanzare e mosche, vespe e api.

Tra le migliaia di specie di invertebrati presenti nelle Risorgive, ci sono 4 specie di interesse comunitario incluse negli allegati della Direttiva Habitat, che sono:  Vertigo angustior, una chiocciola dei terreni umidi; il cervo volante (Lucanus cervus), un coleottero presente nei boschi di querce maturi; la farfalla Coenonympha oedippus, legata alle zone umide e molto rara in tutta l’Europa e il gambero d’acqua dolce (Austropotamobius pallipes fulcisianus).

 

Nelle acque delle risorgive vivono vari gruppi di invertebrati, i più conosciuti sono i molluschi, i crostacei e gli insetti. Gli invertebrati acquatici si alimentano in diversi modi: i detritivori (crostacei, e alcune specie di insetti) si nutrono di frammenti di piante o animali morti; gli erbivori (crostacei, insetti, chiocciole acquatiche) si cibano di alghe o piante acquatiche o raspano le patine di alghe dai sassi o dalla vegetazione (chiocciole acquatiche come Planorbarius corneus); i carnivori (sanguisughe, crostacei, alcuni insetti) si nutrono di altri invertebrati, o a volte anche di avannotti di pesci e girini di anfibi.
L’invertebrato più grande è il gambero di fiume, gli altri crostacei delle risorgive sono di dimensioni più piccole, da qualche centimetro (come le specie di Gammarus e Asellus) a pochi millimetri.
Tra gli insetti merita citare alcuni gruppi che conducono parte della loro vita, in genere come larve, in acqua e la seconda (da adulti) invece terrestre. Tra questi troviamo gli efemerotteri, i tricotteri, le libellule, i ditteri come le zanzare.
Le femmine degli insetti depongono le uova sulla superficie dell’acqua oppure sulla vegetazione. Lo sviluppo delle larve nell’acqua può durare anche più anni. Gli adulti sono in genere volatori e vivono da qualche giorno (efemerotteri) ad alcuni mesi (libellule). Gli adulti di alcune specie non si nutrono affatto e muoiono subito dopo la riproduzione. Nelle acque si possono osservare alcuni coleotteri adulti (come il grosso ditisco, Dytiscus marginalis), che sono carnivori e veloci nuotatori, ma anche buoni volatori. Legati agli ambienti acquatici ci sono anche gli eterotteri tra cui alcuni nuotatori carnivori, come lo scorpione d'acqua (Nepa cinerea) o quelli, più facilmente osservabili, che camminano oppure pattinano sulla superficie dell’acqua, come Gerris lacustris.
Alcune specie di invertebrati acquatici sono presenti solo in acque pulite e ben ossigenate e perciò la loro presenza o assenza in un dato ambiente viene considerata una spia delle condizioni ambientali. Queste specie sono considerate dei bioindicatori.
Nella stretta fascia di emersione delle acque sotterranee sono stati trovati anche degli invertebrati stigobi. Questo termine indica gli animali che vivono esclusivamente nelle acque sotterranee al buio perenne, di solito in grotte o nel sottosuolo. Gli invertebrati stigobi sono senza occhi e bianchi perché senza pigmenti nel corpo. Si tratta soprattutto di crostacei di varie dimensioni (al massimo 2 cm).
Alcune specie trovate nelle risorgive sono endemiche, ossia esclusive, dell’Italia nordorientale. La loro presenza indica che la falda acquifera nel Friuli, nonostante le intense attività agricole, ha ancora conservato una buona qualità.
In numerose risorgive della pianura padana invece le specie stigobie sono scomparse.

 

Negli ambienti terrestri gli invertebrati che si possono osservare più frequentemente sono i molluschi (le chiocciole), i lombrichi, i ragni, i crostacei e gli insetti (libellule, cavallette, farfalle, coleotteri, zanzare e mosche, vespe e api).
Le chiocciole vivono soprattutto nei luoghi più umidi come i margini dei boschi, vicino alle rogge, sotto i sassi, nella lettiera, nelle praterie umide e nelle torbiere. La specie di interesse comunitario Vertigo angustior è presente in prossimità dell’acqua, su piante o nella fanghiglia della riva. È considerata un indicatore di una buona qualità ambientale.
Gli invertebrati terrestri più numerosi sono senza dubbio gli insetti, e sono in particolar modo interessanti quelli legati agli ambienti umidi. Nelle praterie umide e ai margini della torbiera possono vivere cavallette e farfalle rare: è stata trovata Chrysochraon dispar giganteus, che era finora conosciuta solo per le zone salmastre della laguna. È una cavalletta molto rara ed in pericolo di estinzione in tutta l’Europa. In Italia è presente solo nel settore nord-orientale. Il suo ritrovamento nelle risorgive conferma l’alto valore naturalistico ed il buono stato di conservazione della zona.
Un'altra cavalletta rara trovata è Micropodisma salamandra. Anche questa è presente in Italia solo nel settore nord-orientale. È una specie diffusa in montagna ed adattata alle temperature basse. In pianura è presente solo negli ambienti più freschi come le risorgive.
Tra le oltre 150 specie di farfalle censite nell’area delle risorgive sono numerose quelle legate alle zone umide, in quanto le loro larve si nutrono di piante presenti solo in questi ambienti. Alcune farfalle sono considerate minacciate a causa della scomparsa degli ambienti umidi in gran parte d'Europa ed in Italia, come la Coenonympha oedippus, che è legata ai prati umidi in prossimità delle acque affioranti, un ambiente ormai molto raro. Vive qui inoltre Elophila rivulalis, un lepidottero in pericolo in tutta Europa, la larva del quale vive nei piccoli corsi con acqua lenta.
I coleotteri si rinvengono soprattutto nei boschi, e sono state qui trovate anche specie bioindicatrici di ambienti umidi come Platysma (Melanius) rhaeticum, Phonias strenuus e Drypta dentata della famiglia dei carabidi, ed Euaethetus laeviusculus, Myllaena masoni, Staphylinus erythropterus, Tachyporus transversalis della famiglia degli stafilinidi, presenti in Italia solo in poche stazioni.
Il coleottero più appariscente è certamente il cervo volante (Lucanus cervus).

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